
Il fine settimana inizia con una sveglia alle 08.00 e una normale colazione (yoghurt, frollini con nutella, latte schiumato e nesquik, caffè da moka e un po' di frutta) a cui segue una battaglia senza pietà per prepararsi a uscire di casa prima di mezzogiorno. Ieri la giornata era molto bella, sole e 4 gradi, ma con un po' di vento, allora abbiamo deciso di andare in centre ville in metropolitana e con un passeggino.
2,75 dollari per adulto e in 25 minuti siamo sbarcati direttamente dentro il centro fiere di Place Bonaventure in pieno centro. Dal 17 al 22 novembre è in programma la Fiera del libro di Montreal e abbiamo scelto di fare un salto alla fiera anzichè schierarci ai lati di Rue St.Catherine lungo la quale dalle 11.00 si svolgeva il defilè di Pere Noel, una sfilata di carri con musica e animazione che da 60 anni si ripete per la gioia dei bambini e la disperazione dei pediatri (se li trovate). Stare fermi per 2,5 ore a 4 gradi in attesa del passaggio di Babbo Natale ci è sembrata una sfida insana al sistema sanitario provinciale e abbiamo optato per la calma e la climatizzazione della Fiera del Libro. Ingresso 8 dollari per adulto, free per i bambini, percorso facilitato per i passeggini e tantissimi stand con libri infanzia e adolescenza, fumetti e storie di draghi, mostri e pirati. In Fiera ho potuto vedere il Generale Dallare (già a capo del contingente ONU in Ruanda e autore del libro "Ho stretto la mano al diavolo, storia di un fallimento mondiale", ora senatore e promotore di iniziative di aiuto umanitario per i bambini soldato), autori vari che firmavano libri e due piccole esibizioni per bambini. La Fiera non è nè vasta nè frequentata nè piena di eventi e espositori come il Salone del Libro di Torino, ma è accogliente, completa, interessante e molto facile (con ascensori per i passeggini, area baby con forni a microonde, fasciatoio, divani e giochi per i più piccoli). Alle 14.00 siamo usciti e abbiamo deciso di tornare a casa a piedi poco più di 5 km con un passeggino e tre camminatori. Piano piano, tra un parco e l'altro, un divano sfondato e un sacchetto dell'immondizia abbandonato sul marciapiede, un grattacielo scintillante e uno scoiattolo infreddolito siamo arrivati su Du Parc, dove abbiamo fatto la spesa da PA e ricevuto una scatola di Smarties da Nello, il responsabile del negozio che visto un bambino piangere lo ha consolato con le caramelle. Spesa normale (frutta e verdura ottime e di stagione con qualcosa di serra e di importazione USA e Messico), prezzi normalissimi. Arrivati a casa, io sono andato a prendere in auto la parte della spesa più ingombrante (acqua gasata, un lusso al quale stiamo facendo fatica a rinunciare) e alcuni prodotti che non avevamo trovato da PA (feta di vacca cugina di una vacca di mondragone, gelato e mezze libanesi). A cena (gnocchi e erbazzone con torta di mele e cioccolato), alle 20.00, abbiamo avuto degli amici con cui abbiamo parlato di nostalgia, di Quebec, di politica e di scuola. Domenica ci siamo svegliati con il sole e -3 gradi con un po' di vento e temperatura percepita -7°. L'adulto sportiva è uscita a correre, noi ci siamo preparati, facendo colazione e giocando. Poi alle 12.00 siamo usciti a piedi e siamo scesi in città (altri 5 km), direzione Museo delle Belle Arti. Piano piano, con due passeggini questa volta e un bel freddo, siamo arrivati a destinazione. Passeggini e giacche al guardaroba (gratuito), siamo entrati nel museo (gratuito) e siamo andati al laboratorio per bambini (gratuito). Dopo una mezzoretta di disegni, siamo scivolati tra le sale di Napoleone, i fiamminghi e Picasso e alle 15.00 siamo usciti, direzione centro commerciale per acquistare paraorecchi, guanti e cuffie imbottite. A La Baie oggi c'era lo sconto del 25% così abbiamo comperato quello che ci serviva senza ressa e confusione e ci siamo incamminati per il ritorno a piedi. Arrivati a casa con il buio, abbiamo cenato, fatto i compiti e visto un po' di cartoni. Poi buonanotte a tutti.
Insomma niente di eccezionale, ma un bel fine settimana facile e noioso!
L'altra voce del coro dice che enfatizzo, che non racconto delle incazzature per le corse nel museo, per i guanti che si perdono, per le cuffie che non si mettono, per la pipì che arriva sempre all'uscita dei locali, del freddo becco che ti fa paura pensando all'inverno (siamo in primavera in effetti...) e del mio pessimo carattere.
In ogni caso non si sta male.