domenica 21 novembre 2010

Week end di fine novembre a Montreal

Come si vive in questa landa disperata, in questo angolo di Mondo descritto da alcuni come un endroit devastato dalla polizia e dal governo sanguisuga, da false illusioni e popolato da immigranti ingenui che vagano per il Mondo inconsapevoli prede del gatto quebecchese e della volpe ontariana? Questo post ha come obiettivo la descrizione di un fine settimana normale di una famiglia media composta da due adulti e due bambini di 3 e 6 anni, arrivati da quasi 4 mesi e senza particolari esigenze o problemi. Insomma un tuffo nella banalità della vita ordinaria di una famiglia media, sana e fortunata.

Il fine settimana inizia con una sveglia alle 08.00 e una normale colazione (yoghurt, frollini con nutella, latte schiumato e nesquik, caffè da moka e un po' di frutta) a cui segue una battaglia senza pietà per prepararsi a uscire di casa prima di mezzogiorno. Ieri la giornata era molto bella, sole e 4 gradi, ma con un po' di vento, allora abbiamo deciso di andare in centre ville in metropolitana e con un passeggino. 
2,75 dollari per adulto e in 25 minuti siamo sbarcati direttamente dentro il centro fiere di Place Bonaventure in pieno centro. Dal 17 al 22 novembre è in programma la Fiera del libro di Montreal e abbiamo scelto di  fare un salto alla fiera anzichè schierarci ai lati di Rue St.Catherine lungo la quale dalle 11.00 si svolgeva il defilè di Pere Noel, una sfilata di carri con musica e animazione che da 60 anni si ripete per la gioia dei bambini e la disperazione dei pediatri (se li trovate). Stare fermi per 2,5 ore a 4 gradi in attesa del passaggio di Babbo Natale ci è sembrata una sfida insana al sistema sanitario provinciale e abbiamo optato per la calma e la climatizzazione della Fiera del Libro. Ingresso 8 dollari per adulto, free per i bambini, percorso facilitato per i passeggini e tantissimi stand con libri infanzia e adolescenza, fumetti e storie di draghi, mostri e pirati. In Fiera ho potuto vedere il Generale Dallare (già a capo del contingente ONU in Ruanda e autore del libro "Ho stretto la mano al diavolo, storia di un fallimento mondiale", ora senatore e promotore di iniziative di aiuto umanitario per i bambini soldato), autori vari che firmavano libri e due piccole esibizioni per bambini. La Fiera non è nè vasta nè frequentata nè piena di eventi e espositori come il Salone del Libro di Torino, ma è accogliente, completa, interessante e molto facile (con ascensori per i passeggini, area baby con forni a microonde, fasciatoio, divani e giochi per i più piccoli). Alle 14.00 siamo usciti e abbiamo deciso di tornare a casa a piedi poco più di 5 km con un passeggino e tre camminatori. Piano piano, tra un parco e l'altro, un divano sfondato e un sacchetto dell'immondizia abbandonato sul marciapiede, un grattacielo scintillante e uno scoiattolo infreddolito siamo arrivati su Du Parc, dove abbiamo fatto la spesa da PA e ricevuto una scatola di Smarties da Nello, il responsabile del negozio che visto un bambino piangere lo ha consolato con le caramelle. Spesa normale (frutta e verdura ottime e di stagione con qualcosa di serra e di importazione USA e Messico), prezzi normalissimi. Arrivati a casa, io sono andato a prendere in auto la parte della spesa più ingombrante (acqua gasata, un lusso al quale stiamo facendo fatica a rinunciare) e alcuni prodotti che non avevamo trovato da PA (feta di vacca cugina di una vacca di mondragone, gelato e mezze libanesi). A cena (gnocchi e erbazzone con torta di mele e cioccolato), alle 20.00, abbiamo avuto degli amici con cui abbiamo parlato di nostalgia, di Quebec, di politica e di scuola. Domenica ci siamo svegliati con il sole e -3 gradi con un po' di vento e temperatura percepita -7°. L'adulto sportiva è uscita a correre, noi ci siamo preparati, facendo colazione e giocando. Poi alle 12.00 siamo usciti a piedi e siamo scesi in città (altri 5 km), direzione Museo delle Belle Arti. Piano piano, con due passeggini questa volta e un bel freddo, siamo arrivati a destinazione. Passeggini e giacche al guardaroba (gratuito), siamo entrati nel museo (gratuito) e siamo andati al laboratorio per bambini (gratuito). Dopo una mezzoretta di disegni, siamo scivolati tra le sale di Napoleone, i fiamminghi e Picasso e alle 15.00 siamo usciti, direzione centro commerciale per acquistare paraorecchi, guanti e cuffie imbottite. A La Baie oggi c'era lo sconto del 25% così abbiamo comperato quello che ci serviva senza ressa e confusione e ci siamo incamminati per il ritorno a piedi. Arrivati a casa con il buio, abbiamo cenato, fatto i compiti e visto un po' di cartoni. Poi buonanotte a tutti. 
Insomma niente di eccezionale, ma un bel fine settimana facile e noioso!
L'altra voce del coro dice che enfatizzo, che non racconto delle incazzature per le corse nel museo, per i guanti che si perdono, per le cuffie che non si mettono, per la pipì che arriva sempre all'uscita dei locali, del freddo becco che ti fa paura pensando all'inverno (siamo in primavera in effetti...) e del mio pessimo carattere.
In ogni caso non si sta male.

3 commenti:

  1. Contribuisco?Ma si';sono in pausa pranzo al GIS Portal Training Course che sto seguendo, offerto dal Ministry of Environment nell'ambito della internship che il Governo mette a disposizione ai new immigrant. Un poco come fanno in Rhodesia quando consentono ai senegalesi di raccogliere pomodori a Rosarno a 2 euro l'ora e pagando il pizzo (cito la Rhodesia cosi' non ci si lamenta dei paragoni con l'Italia). Ieri abbiamo fatto la scelta opposta rispetto a Fransua'. Non a caso noi abbiamo scelto lo stupendo Ontario, mentre lui si e' dovuto accontentare del Quebec, dato che conosce meglio il francese che l'inglese. Con i miei cognati e il pupo (per un totale di 4 adulti e 3 bambini) abbiamo dato un senso al nostro minivan e siamo andati Downtown per la Santa Clause Parade. Il giorno prima avevamo quasi assiderato i piedini di Maia (22 mesi di vita) mettendole stivaletti leggeri per affrontare i 4 gradi (nella tastiera americana non c'e' il pallino apicale)di Niagara Falls. Cosi' ieri le abbiamo messo la tuta da neve e i minidoposci. Abbiamo cosi' dimenticato il giubotto del fratellino. Quindi sosta obbligata nella folle folla di Eaton Centre per acquistare adeguata copertura toracica. Ogni passo all'aperto era una sfida al nostro organismo, ma alla fine ce l'abbiamo fatta. Abbiamo resistito alle liti tra i cuginetti, agli sguardi colmi d'odio della moglie, al vento gelido di questa nazione schifosa (contento cosi'?) e abbiamo assistito alla sfilata di decine di carri e urla di bambini festanti. Ad un certo punto pero', qualcosa si e' rotto e l'allegra brigata ha deciso di cedere ed infilarsi nel Canadian Tire piu' vicini, per un po' di calore. Ovviamente 5 minuti prima che passasse finalmente Babbo Natale. Quindi, alla fine, tutto cio' che e' stato subito e; stato inutile. Salvo permettere di farci perdere nel garage del centro commerciale, con altre conseguenti o casuali tragedie umane di cui non scrivero' per rispetto nei confronti di chi ancora vuole venire e che, comunque, non hanno nulla a che vedere con questa nazione di merda (cosi' sei ancora piu' contento, vero?)Adesso ho un malditesta pauroso e sensi di colpa che mi portero' fino alla tomba.

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  2. Ammazza come vi invidio , pensa io mi sono svegliato sabato mattina alle 7,00 , la moglie alle 7,30 con comodo e finalmente alle 8,00 i bambini , ma solo èerchè gli ho detto che fuori stava nevicando a più non posso . Alle 8,30 sono uscito con mio figlio piccolo di 6 anni in piena tormenta ma euforici per la neve sino alla palestra della sua scuola per l'allenamento di calcio . Al rientro , dopo aver percorso 1,5 km in circa 30 minuti , abbiamo giocato con le palle di neve . Il ritardo ovviamente non era per la strada , ma perchè bisognava prendere quanta più neve si potesse , mio figlio voleva fare l'angelo di neve !!! Finalmente il pranzo , pomeriggio io al lavoro e la moglie ad impastare la focaccia con le sue 3,5 ore di lievitazione e riimpasti , impasto pizza ed a cena ospiti italiani...una rarità da coltivare ed una compagnia più che piacevole . Domenica stessa sveglia e stesso inizio , neve e calcio con il bambino , prima di pranzo a vedere un lavoro e dopo pranzo tutti sulle Plain con altri amici a giocare con la neve , i bambini che si rotolano giù per le discese , le foto immancabili per i parenti , quelli che non ti hanno ancora dimenticato , ed una buona cioccolata calda per finire il pomeriggio . A cena crepes salate , le adoro , e dopo una buona birra tutti a guardare un pò di tv in francese , l'esercizio non fa mai male !!!
    Finalmente arriva l'ora di andare a nanna , i bambini esausti , la moglie che stava già dormendo sul divano ed io che cerco con tutte le mie forze di arrivare almeno alle 23 prima di crollare .
    Che dire , fine settimana in famiglia e con gli amici , non basta ???
    Sempre meglio che Ikea no?

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