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martedì 19 ottobre 2010

Eccomi qua

Eccomi qua, ancora vivo e vegeto dopo i primi travolgenti mesi dello sbarco in Quebec. Non sono stato bravo come Simona, Claudia e Alessandro, ma il blog non e`riuscito a rimanere nella top ten dei pensieri che si avvicendavano nella nostra vita dal giorno del carico del container.
Adesso con un po`di calma provo a recuperare il tempo perso. Ho sicuramente materiale per diversi post e cerchero`di mettermi alla pari, anche per riprendere i benefici terapeutici della gestione di un blog.
Scenario: siamo sbarcati il 24 luglio 2010, abbiamo ricevuto il nostro container a cavallo di Ferragosto, la casa e`a posto, la scuola e`iniziata, abbiamo fatto e ricevuto tutti i documenti possibili, patente compresa e stiamo avanzando nel quotidiano.
Il mio odierno contributo al blog e`un rapido elenco di motivazioni a supporto della nostra scelta e di situazioni negative che abbiamo vissuto fino ad oggi (2 mesi e mezzo di permanenza).
Il bilancio e`assolutamente positivo, siamo fortunati e privilegiati, ma non e`tutto oro quello che luccica !

Perche`si`e perche`no ?

Si`per: l`accoglienza, la tolleranza, l`accessibilita`a tutto, la sicurezza, la percezione che basta lavorare e essere semplici per ottenere quello che ti serve, la noncuranza della gente per il tuo abbigliamento, orologio, scarpa, colore, sesso, capello, orecchino, eta`, ecc, gli spazi, l`aria, i parchi, le case senza staccionata, le porte aperte, la carne, la frutta e la verdura, il pesce, le offerte e le mille occasioni di divertimento, libri, musei, la mancanza di religione, tutte le religioni, le discussioni e la non politicizzazione di ogni discussione, il valore di ricchezza culturale attribuito all`immigrazione e alla persona che viene da fuori, la pochissima violenza/aggressivita`, i ristoranti, le boulangerie e i negozi, il futuro.

No per: il servizio sanitario provinciale (attenzione provinciale non nazionale) e l`impossibilita`assoluta di avere un medico di famiglia e un pediatra pubblici se non con liste di attesa di 3 o 4 anni (nel frattempo l`infante diventa adulto) o privati e a pagamento (pacchetti familiari dai 4500 dollari all`anno); il servizio di asili nido/materne provinciale/privato inesistenti, carissimi, poco controllati e non regolamentati dalla provincia(fino a 5 anni il bambino vaga tra garderie polacche, milieu familial coreani o marocchini, babysitter filippine e mamme esaurite); la mancanza di treni a lunga percorrenza e treni leggeri che colleghino le banlieu au centre ville con code chilometriche per fare pochi minuti di strada; il costo della metropolitana e degli autobus (2,75 $ a corsa, servizio efficiente, ma per 4 persone andare e tornare in metro sono piu`del parcheggio dell`auto); il servizio di raccolta rifiuti che regala alla citta`scorci vergognosi con divani abbandonati sui marciapiedi, scoiattoli che devastano i sacchetti e topi che corrono dietro i bidoni dei ristoranti; il fatto che un neurochirurgo di 38 anni professore associato di una universita`italiana che opera in un ospedale di Montreal come partecipante a uno scambio tra universita`, non possa trasferirsi in canada come residente ed esercitare la sua professione se non ripartendo dal 3 anno di studi perche`il sistema e`chiuso e piuttosto che aprirlo si lasciano i pazienti in corsia a aspettare; i costi dei servizi telefonici cellulari (paghi quando ricevi, quando telefoni, quando dormi, quando guidi, quando mangi); la mancanza di prosciutto crudo civile e il limite dei 100km/h in autostrada (una fonte di stress assoluto per un italiano medio come il sottoscritto), la tastiera francese...