mercoledì 5 giugno 2013

Ne vale la pena ?

Quebec - Il museo di Belle Arti
Cari amici, amici cari,
ho ricevuto oggi da Laura un commento/domanda molto interessante e troppo difficile da gestire in solitaria come spesso faccio, nel mio soliloquio di onnipotenza e onniscienza. Passato il brivido dell'autoanalisi, durante la quale mi sono reso conto di non poter rispondere "veramente" alla DOMANDA, ho pensato di fare cosa buona e bella nel dare più risalto al commento di Laura e di dedicarle un post intero, chiedendo a tutti un contributo.
Io, perché padre padrone del blog, metterò la mia risposta, insufficiente e inadeguata, alla fine del post. A voi la sterminata prateria dei commenti.
Ecco la domanda di Laura: 
"Buongiorno Francesco, ho scoperto il tuo blog per caso navigando su internet alla ricerca di informazioni su Montreal e il Québec.
Mi trovo in una situazione simile a quella di molti che ti hanno già scritto: a mio marito è stato offerto un posto a tempo indeterminato in un organismo internazionale con uno stipendio di circa 80.000CAD netti l'anno a cui però vanno sottratti contributi per le nostre rispettive pensioni (circa 8.000 euro l'anno per uno, pare) l'affitto/mutuo per una casa, l'acquisto di una macchina e le tariffe per un asilo nido (abbiamo una bimba di un anno e mezzo)oltre alle normali spese correnti che abbiamo anche in italia e a dover continuare a pagare il mutuo della casa in italia.
Qui a Roma io lavoro come project manager per un ente di ricerca, gestisco progetti di cooperazione internazionale, quindi parlo piuttosto bene l'inglese e sufficientemente il francese, ma a Montreal non sono nemmeno sicura che riconoscerebbero la mia laurea in scienze politiche e non so quanto sia effettivamente facile trovare un lavoro che mi dia anche la possibilità di gestire il mio tempo, avendo una bimba così piccola.
I dubbi sono quelli che hanno tutti e so bene che la decisione possiamo prenderla solo noi, ma se possibile vorrei avere un consiglio da chi come te vive a Montreal con la famiglia:
secondo te con un solo stipendio di circa 50000 euro l'anno (tolte le spese di cui sopra)si può vivere, almeno per il tempo che io trovi un lavoro, in maniera dignitosa? Alla luce della tua esperienza personale e del costo della vita a Montreal, vale la pena secondo te fare il "gran salto" lasciando due lavori a tempo indeterminato per uno solo con un buon (ma non eccezionale) stipendio?
tutto questo lo faremmo per dare un'opportunità di vita migliore alla nostra piccola, ma se dobbiamo lasciar tutto per vivere una vita di privazioni e sacrifici, forse non ne vale davvero la pena...siamo davvero in una situazione di stallo e dobbiamo dare una risposta entro la fine di questa settimana...
ti ringrazio molto per i tuoi consigli! "
Cara Laura, non so niente di voi (età, stile di vita, abitudini, nonni, amici, dove abitate, cosa lasciate, cosa cercate, cosa desiderate, dove andate in vacanza, ecc.) ma cerco di immedesimarmi in una situazione a caso: due ragazzi sui 35 anni, con due buoni lavori stabili (compatibilmente con i tempi), una casa in un buon quartiere a Roma o poco fuori, parenti e famiglie non troppo lontane e disponibili, qualche mutuo ben equilibrato, una vita sociale piacevole, anche se non esagerata, amici e colleghi con cui si va normalmente d'accordo, pochi pensieri al momento, ma tanti timori per il futuro soprattutto per un bimbo appena nato a cui si vorrebbero dare tutte le opportunità di questo mondo.
Detta papale papale, se fosse così, io "stringerei le chiappe" e resterei lì.
Perché? Perché a Montreal 80.000 $ netti sono tanti, ma non tantissimi, perché un trasferimento costa tanto, perché l'asilo nido non é così facile da trovare, perché la sanità non é granché, perché restare soli é difficile, perché tornare indietro non é così semplice, perché chi ve lo fa fare?
Diciamo che un appartamento per tre in affitto/mutuo in un buon quartiere a Montreal potrebbe costarvi da 20.000 a 25.000 $`anno con punte a 30.000$ (dipende da garage, spese, mobilio, ecc.), la pensione di cui sopra sono 21.600$ anno, ammortamento auto 6.000 $ anno, spese auto 5,000$ anno (bollo, assicurazione, benzina, manutenzione, gomme, ecc.). Vi rimangono 1.866 $ mese per spese ordinarie, consumi, vacanze, mutuo in italia, piano medicale privato (?), ecc. Poi sai tutto può essere messo in discussione e ho sparato numeri a caso. Tu potresti trovare un lavoro (ipotesi), le condizioni di lavoro potrebbero migliorare (ipotesi), avete un buon conto in banca e la famiglia vi "protegge" (genitori giovani che vi possono venire a trovare, ecc.), potete andare in aspettativa in Italia, siete molto giovani e siete pronti a tutto e curiosi, ... Ecco la mia risposta é questa. In bocca al lupo.
 

8 commenti:

  1. Caro Francesco, innanzitutto: grazie. Grazie per aver utilizzato un tuo spazio personale per far conoscere agli altri tuoi lettori le mie domande e i miei dubbi, per consentire a me/noi di ricevere più opinioni possibili e grazie per esserti posto tu stesso la domanda, per esserti calato nei miei/nostri panni...non sono cose da poco e da tutti.
    Volutamente ho cercato di limitare al massimo le informazioni lasciate nel commento per non "spammare" il tuo blog con tutta la mia situazione attuale! Comunque sei andato davvero molto vicino alla prima ipotesi. Età a parte (siamo infatti più grandi, io ho 40 anni, mio marito 42) la situazione è più o meno quella che descrivi e per la quale ci consigli di "stringere le chiappe" e restare in Italia. Il grande dubbio infatti sorge proprio dal fatto che possediamo questa sostanziale serenità di base che tu ben descrivi: non ci manca tutto sommato nulla qui, il lavoro lo abbiamo, la casa la paghiamo relativamente poco, i nonni ci danno una mano come possono, gli amici ci vogliono bene e così via. Non abbiamo famiglie facoltose alle spalle, non siamo particolarmente giovani e temerari. Dunque: chi ce lo fa fare? Come ti dicevo, il grande dubbio è dovuto alla speranza che in Canada ci sia un futuro migliore per nostra figlia, rispetto a quello che si prospetta qui in Italia.
    Avremmo la possibilità di prendere un'aspettativa di un anno e fare il così detto "go and see", ma non senza prezzo, lavorativamente parlando, perchè perderemmo le nostre attuali mansioni in cambio di posizioni decisamente meno favorevoli, in caso di rientro con tanto di "coda tra le gambe".
    Alla luce di quello che ho letto nei tuoi vari post, a Montreal si vive molto bene per certi aspetti, per altri meno, ma una cosa è certa: non ti regala niente nessuno.
    Questo unico stipendio non ci consentirebbe di vivere sereni senza che uno di noi lavori, e se anche io fossi così fortunata da trovare un lavoro dignitoso nei primi mesi di permanenza, da quello che capisco prima di riuscire a riportare mia figlia in Italia per le vacanze dovrei aspettare almeno tre anni per avere due settimane di ferie.
    Dunque la domanda "chi ce lo fa fare" si fa sempre più pressante...del resto, nessuno può darci la garanzia che tutto questo comporterà la felicità di nostra figlia, che magari a 18 anni ci ringrazierà con un "ma chi ve l'ha chiesto?" e si metterà a fare la ballerina di lap dance, con buona pace di tutti i sacrifici e i dubbi di mamma e papà ;-)
    Tuttavia il mio cruccio più grande nel rinunciare all'opportunità resta il timore che arrivi un giorno in cui nostra figlia, magari laureata, si dispererà perchè non trova un lavoro in questo paese (come altri milioni di giovani prima e forse dopo di lei) e io mi maledirò per non aver avuto il coraggio di rimettermi in gioco a 40 anni, se non per me, per lei.

    Grazie ancora di tutto.
    Laura

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  2. @Laura, spero che il lavoro, la famiglia e la voglia permettano anche a altri lettori di apportare un contributo alla tua domanda. Nei post precedenti troverai comunque tanti commenti, discussioni e litigi fra amici a questo proposito. Purtroppo quando una decisione SI/NO ci guarda in attesa di una risposta, non c'é scampo e soprattutto si é i soli a poter disporre di tutti i pezzi del puzzle. Ovviamente e voglio che sia chiaro per tutti i pochi/tanti lettori del blog, stiamo comunque parlando di dilemmi da "privilegiati". Voi avete un lavoro, state bene e arrivereste in Canada da emigranti con un lavoro, ottimo e ben pagato. Con grande rispetto e ammirazione ho sempre detto che io non avrei mai avuto il coraggio di lasciare un lavoro per arrivare in Canada senza nulla, mentre ci sono amici e tantissimi emigranti che lo fanno e che si mettono totalmente in gioco. Io non ne sarei stato capace e per quello che ho fatto, da privilegiato, ho già troppi pensieri. Certo ci sono anche i cosiddetti espatriati, solitamente europei che arrivano circondati dalla coccole delle multinazionali o dalle case di consulenza internazionali o dagli organismi intergovernativi con casa, studi, auto, medicina privata, trasloco e aspettativa tutti inclusi, ma non stiamo parlando di questo, e paradossalmente anche loro "piangono". Un esercizio utile, nell'attesa, potrebbe essere di scrivere su un foglio cosa lascereste e cosa cercate, con sincerità spietata e obiettività. Anche da privilegiati può non essere facile. E poi ci sono talmente tanti fattori in gioco e non tutti siamo uguali, capaci e coraggiosi, provinciali e cagasotto, forti e decisi, deboli e disorientati, capricciosi e presuntuosi, disperati e pronti a tutto.
    Buona giornata. Ah, domenica guardate il Gran Premio, é a Montreal, in città...

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  3. Laura grazie. Pare tu ci abbia svegliato dal torpore primaverile. Anche se la primavera tarda ad arrivare e siamo quasi in estate. Odio l'Italia e mi prendo la paternita' e responsabilita' di questa forte affermazione; sono venuto nella parte bella e produttiva del Canada (l'Ontario) 3 anni fa e non passa giorno che non benediciamo questa scelta. Abbiamo lasciato i lavori (io e mia moglie) e venuti qui "alla cieca". Ci e' andata bene. Il mio motto e' "via dalla penisoladimmerda, senza se e senza ma". Fransua' e le sue principesse mi perdonano la franchezza. La lontananza dalle nostre famiglie e' dolorissima, ma la lontananza da squallore, arroganza, corruzione, maleducazione, menefreghismo, disservizi, immondizia, eccetera eccetera eccetera ci fa svegliare, vivere e riaddormentare sereni. In bocca al lupo

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  4. Ciao a tutti!

    Anch'io sono privilegiato, qui in Italia. Ho un lavoro che non soffre la crisi. Pure mia moglie ha il posto "sicuro".
    Se mi fermo a ragionare solo in maniera logica alla fine come si dice qua in Friuli "non mi posso lamentare, anzi sono fortunato ad avere un lavoro".
    Eppure stiamo pensando/provando ad andarcene. Probabilmente fa paura il futuro che non si riesce più a intravedere piuttosto che il senso di impotenza verso una nazione a cui non se sente più di appartenere, oppure semplicemente sono io che sto inseguendo un sogno da ragazzino (sono io che spingo ad andare).

    Ho miliardi di dubbi, faccio una cazzata se ci provo? ho 32 anni una moglie, e un figlio di un anno e mezzo. Se do retta ai consigli dei "vecchi" sono pazzo a pensare una cosa del genere.
    Se non uso la logica mi dico "ma cavoli chissenefrega del lavoro, devo provarci", ma poi mi rendo conto che è più difficile di quel che si pensa. O forse mi sto solo cagando sotto, probabilmente se non avessi niente da perdere o magari una proposta di lavoro da qualche altra parte non starei qui a farmi domande.

    Ad ogni modo a luglio saremo in Canada, mi farò precedere da qualche curriculum poi si vedrà. Per la precisione dal 6 al 14 a Montreal e dal 15 al 26 a Toronto; il mio invito per conoscerci di persona è sempre valido.

    Ciau,
    Diego

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  5. @Diego, io saró in viaggio di lavoro e poi in Italia in quel periodo, per cui sará impossibile incontrarci. Io poi sono antipaticissimo di persona per cui non perdi nulla.
    Fate buon viaggio e decidete per il meglio, insieme.
    @Ale, hai ragione tu, lo so.
    Buona domenica a tutti.

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  6. Diego, noi viviamo a meno di 40km a nord di Toronto. In quel periodo saremo in citta. Compatibilmente con distanze e lavoro siamo a disposizione per prendere una birra downtown.
    Io provo a incontrare Fransua' da sempre e non ci sono mai riuscito. Conservo ancora le uova al cioccolato dalla pasqua 2011, quando ci eravamo quasi ...

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  7. Ciao,

    approfitto di questo topic per porre una domanda: anche io sto valutando l'opportunità di trasferirmi a Montreal con la mia famiglia. Ho 43 anni, una moglie di 40 e un bambino di 7. Parlo un ottimo inglese, un francese discreto e sono un informatico. Però preferirei iniziare un'attività commerciale piuttosto che un lavoro da dipendente. Potrei contare su una somma discreta, diciamo intorno ai 300k euro per l'attività. Avevo in mente (ovviamente) qualcosa nel campo della ristorazione. Ti chiedo, se puoi e ti va, qualche considerazione sull'idea, sulla situazione della ristorazione in Québec e sull'efettiva redditività di questi tipo di attività.
    Grazie :)

    Gianni

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  8. Caro Gianni, prima di tutto dai un'occhiata ai tempi necessari per ricevere un visto, visto che anche per chi intende aprire una attivitá economica sono previsti tempi di attesa abbastanza lunghi e simili a chi domanda un ingresso come lavoratore.
    Il visto da investitore tra l'altro non richiede solo di avere intenzione di aprire una attivitá economica, ma prevedeva anche un deposito a garanzia di una certa somma in un istituto bancario canadese per un certo periodo e senza la possibilitá di utilizzarlo.
    In questo senso e vista l'estrema rapiditá di cambiamento degli scenari economici in Nord America, capire bene quanto tempo tu debba aspettare prima di iniziare una attività ti potrebbe permettere di scegliere un settore specifico di investimento con una maggiore consapevolezza.
    Magari da qui a due anni il costo del denaro cambierà o l'importazione di determinati alimenti sará piú o meno difficile o l'accesso a alcuni permessi sarà diverso, ecc.ecc.
    Per ora ti posso dire che la ristorazione a Montreal é una attivitá in continuo sviluppo tra importatori, ristoratori, catene in franchising, ecc, la loro redditività é per me sempre un po' misteriosa e confusa.
    Come sempre passione, determinazione e pianificazione sono le basi per una buona probabilitá di successo.
    In bocca al lupo.
    Ciao

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