
In realtà credo che viaggiare, per lavoro o per vacanza, all'estero sia ben diverso che vivere all'estero.
Vivere significa affrontare tasse, leggi, incongruenze, problemi sociali che esistono ovunque, anche nel tanto civile e democratico Canada.
Essere emigranti, anche in Canada, non è così semplice, nè a buon mercato. richiede tempo (anni) di attesa nel tuo paese d'origine per ricevere il visto, soldi (tanti, migliaia di euro) per preparare documenti e pagare tasse e oneri di segreteria, sacrifici (casa e lavoro li trovi solo se hai il visto). la copertura sanitaria statale ti viene riconosciuta dopo tre mesi di visto (nel frattempo paghi una assicurazione privata), a scuola vai in classi di inserimento per stranieri fino a che non impari il francese o l'inglese.
I fondi all'istruzione sono tagliati anche qui, la sanità è in crisi, gli scioperi sono frequenti, i lavori pubblici, il partito separatista, la classe politica, gli evasori, la giustizia/ingiustizia, i liberali che non riescono a unirsi e a contrastare il partito conservatore che è al potere con il 30% dei voti e che fa il bello e il cattivo tempo, gli scandali con le nomine politiche dei giudici e i parenti dei ministri che millantano poteri, i collettori di fondi, ecc.
Anche l'italia per la maggior parte dei Canadesi, che ci vanno in vacanza o per lavoro, è un paese meraviglioso. l'unico appunto di stupore che senti di tanto in tanto è a proposito dei comportamenti del premier e delle vicende personali che lo coinvolgono o dell'incredulità legata alle leggi decisamente personalizzate.
A proposito dell'ultima uscita sulla mafia che ha ricevuto pubblicità da Gomorra e dalla Piovra, mi permetto di dire che, qui come dappertutto, alla mafia non sono serviti nè Gomorra nè la Piovra. Si sono arrangiati da soli da diversi anni e non è un mistero, anzi.
Se non bastasse la mafia ci pensano gli imprenditori originari del Belpaese che sono sempre coinvolti in tutti gli scandali di corruzione e ingerenze nella vita politica canadese. L'ultimo scandalo che sta coinvolgendo il governo liberale (anche qui la sinistra è toccata dal potere) del Quebec, ha come protagonista un collettore di fondi, costruttore e imprenditore, che avrebbe influenzato la nomina di giudici e l'assegnazione di appalti. Peraltro, i giudici e i politici non hanno cognomi e nomi italici, ma francesi e inglesi ...
Insomma, "c'è del marcio anche in Canada". Come in tutto il Mondo.
Nonostante tutto, qui c'è la presenza effettiva e concreta dello stato, del governo locale e centrale, della struttura sociale di sostegno, di istituzioni che in Italia sono quasi sparite, sostituite dal volontariato, dal ruolo previdenziale della famiglia e dai cittadini.
Non è questione di libertà di stampa (fesserie strumentalizzate) o di federalismo (parliamone, un raddoppio di costi e competenze con uno spreco enorme di soldi e gli stessi problemi di prima), di nuove leggi (ce ne sono già abbastanza e coprono tutte le materie), ma di coscienza sociale, di regole rispettate che sono la libertà di tutti, di tutela della famiglia e dell'educazione dei bambini che sono la nostra vita e il nostro futuro.
Non esistono destra e sinistra, centro, moderati e progressisti, fascisti e comunisti, italiani e stranieri, esistono solo la società e il benessere comune che possono essere raggiunti, in base a diversi approcci e idee, ma che devono essere l'obiettivo finale di tutti.
La salute, l'educazione, il lavoro, la famiglia non sono di destra o sinistra, sono del cittadino, dell'uomo e il cittadino ha bisogno di sostegno, stimolo e rispetto.
Se mai un gruppo politico si impegnasse in questo programma, rispetterebbe il proprio compito e anche chi vota per protesta, chi lo fa turandosi il naso, chi non vota, gli affiderebbero il proprio futuro. In Canada come in Italia.