lunedì 14 giugno 2010

Flash back

Ebbene sì, per la disperazione di Ale e la conferma che anche tra i peggiori esistono i migliori, scrivo questo post per ricordare il giorno in cui la mia squadra del cuore ha riconquistato la serie A.
Non sono un tifoso sfegatato, non ho più la televisione da un paio di anni, non conosco la formazione delle squadre nè purtroppo so chi giocherà stasera in Nazionale. Però da ragazzino giocavo tanto a pallone, facevo la raccolta di figurine, guardavo 90esimo minuto con mio papà, entravo allo stadio solo alla fine del primo tempo per vedere la partita gratuitamente, leggevo il Guerin sportivo e la Gazzetta anche nella versione estiva. Tutto sembrava più semplice, leggero e vero. Ma non era così, il Brescia comprava le partite anche allora, il calcio scommesse travolgeva miti come Albertosi e Paolo Rossi, Re Cecconi moriva "sparato" da un amico gioielliere terrorizzato da una finta rapina, Beppe Savoldi veniva ceduto per la spropositata cifra di 1 miliardo di lire, Settembre Nero colpiva la squadra israeliana alle Olimpiadi, in Piazza Loggia esplodevano dei colleghi di mio padre. Tutto sembra così lontano.
E ieri il Brescia è tornato in serie A, in questo paradossale fluire della vita che si ripete all'infinito nel campionato di calcio italiano. Quest'inverno ho letto due romanzi di Enrico Brizzi (La nostra Guerra e L'inattesa piega degli eventi) che mi hanno trascinato in una dimensione di sentito, non vissuto, ma provato. Due romanzi che mescolano storia (fantastoria), calcio, vita italiana e figurine. Ecco, forse se mai partiremo e mai resteremo lontani, i miei ricordi sfumeranno in una dimensione romantica e sfuocata in cui tutto sembrerà quello che non è stato.
(La fotografia è un momento unico: Pepe Guardiola, grande giocatore spagnolo e attuale allenatore del Barcellona e Roberto Baggio, l'ultima stella del calcio italiano, insieme abbracciati quando a fine carriera giocavano e vincevano nel Brescia).

7 commenti:

  1. Guardiola, venuto a giocare a Brescia per imparare da Mazzone, un romano che lavorava in Padania! Anche io ho gli stessi ricordi del calcio; scrivevo tutte le formazioni di tutte le suqadre di ogni partita di serie A e B; scrivevo i numeri di maglia (ancora andavano da 1 a 11), ammoniti, goals, sostituzioni, allenatori, presidenti e sponsor. Una malattia durata fino alla delusione del 1990. Poi mi sono allontanato via via, quando tutto è diventato più complicato.E adesso non lo seguo più, non so chi gioca in Sudafrica con la maglia azzurra; ho saputo che uno di loro, durante l'inno, ha sostituito alcune parole con Roma Ladrona o qualcosa del genere. In sintonia con gli ex ministri della repubblica che vietano l'inno nazionale. Piazza della Loggia, Piazza Fontana, Italicus, Stazione di Bologna, insomma le cose gloriose dell'Italia, assieme alle manette negli stadi del 1980, queste non le conosce più nessuno, tranne i 50enni, i figli delle vittime e i frequentatori dei centri sociali come Fransuà. Penso che questo tipo di vrgogne esistano in tante altre nazioni del mondo. Ma persino nei paesi del sudamerica si sta cercando, a poco a poco e non sempre limpidamente, di capire e divulgare ciò che è successo, un pò per le coscenze un pò per giustizia. In Italia no, la giustizia è diventata sinonimo di intralcio, liberticidio. Qua in tanti hanno il tricolore nelle auto, nei giardini. Io mi emozionavo al ssuono dell'Inno e veneravo la bandiera. Adesso mi vergogno di tante cose. Forse, come dice Fransuà dimenticherò tutto, tranne Paolo Valenti, Beppe Viola e gli altri. Ma sto educando i miei figli a consocere tutto, almeno dai patti lateranensi in poi. E io leggevo anche l'Intrepido Sport, con le caricature dei calciatori nella pagina centrale

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  2. Ieri sera partita all'italiana con bandiera, riso freddo e salume dai nonni, truccabimbi tricolore e serata all'aperto tra cortile e cucina con tv sintonizzata sulla partita d'esordio dell'Italia. A volte mi sembra che ci si leghi ai ricordi e alle ricorrenze più banali e "nazionalpopolari" come ulisse alla nave. Non c'è nulla di male nel tornare in un'atmosfera senza tempo in cui ci si ritrova amici, nonni, figli e nipoti per vedere la partita, discutere e parlare delle stesse cose di 10-20-40 anni fa e trascorrere un momento di fuga dalla realtà. Tutto ciò non ci fa dimenticare i soprusi e la povertà africana, la disperazione della miseria e l'ingiustizia dell'abuso potere. Ieri ho ascoltato l'intervista di un nostro nuovo politico che, con fare padano-veneto, diceva "orgoglionamente" di avere fissato una riunione tra funzionari di partito per ieri sera alle 20:30 perchè non si riempie la pancia al popolo con una partita di calcio. Mi è sembrata una delle solite grandissime minchiate.

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  3. Ciao Francesco! Oggi ci è arrivata la mail che il nostro visto è pronto. Dobbiamo inviare tramite corriere il nostro passaporto entro 30 giorni dalla comunicazione. Non è nemmeno trascorso un mese dalla visita medica.... Finalmente il sogno diventerà realtà!!! Ovviamente non abbiamo alcuna intenzione di utilizzare il corriere ma andremo a Roma di persona. A questo punto tieniti pronto, manca poco. Bonne chance! Simona2 e Roy

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  4. Bravi Simona " e Roy, bravi, bravi, bravi. Speriamo anche noi che arrivi tutto presto e che l'estate sia ricca. Fate un buon viaggio a Roma e non mancate di farvi una scorpacciata di carciofi alla giudia anche se non è più stagione. Altro consiglio gastronomico romano: cena/pranzo/spuntino da Roscioli, via dei Giubbonari, dientro Largo di Torre Argentina. Oltre al ristorante/salumeria, poco distante c'è il forno sempre Roscioli. Un museo meraviglioso e poco frequentato: Ostia antica. Bon courage et bravi.

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  5. Francesco hai ragione, una volta tutto sembrava piu' semplice. Anche io, poco amante del calcio italiano, ho una parte della mia dolescenza legata alla squadra della mia citta' e con lei a mio padre, giocatore nel Cosenza calcio 40 anni fa ed ancora innamorato della sua squadra come allora. Ricordo che quando il Cosenza sali'in serie B tutta la citta' era diventata rosso blue, tutti sempre in festa!
    Certo...tutto questo prima che arrestassero il Presidente per associazione a delinquere di stampo mafioso ed estorsione...

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  6. Simona, Alessandro, adesso che abbiamo ritirato il visto sto pensando a un post dedicato a alcuni episodi accaduti in questi 14 mesi e incentrati sull'efficienza di un ufficio. Non so se lo pubblicherò, ma credi che potrebbe essere di conforto a chi si sente afflitto da ingiustificato complesso di inferiorità ? Buon fine giugno.

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  7. Vai Francesco! Ogni esperienza e' fonte di saggezza :)

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