Eccoci rientrati a casa, dopo quasi due mesi nel Paese delle Meraviglie. Questo é il primo post scritto da un "negro", in gergo lo scrittore sconosciuto al servizio dell'autore celebre. Non sia mai che su questo blog non si sia corretti e eticamente irreprensibili, qui non si può scrivere negro riferendosi a un essere umano di origine africana. La scomunica sarebbe immediata. Come ho trovato l'Italia? Bella, bellissima, meravigliosa, soprattutto se non ascoltavo radio e televisione e non leggevo i giornali. L'Italia per un italiano che ci passa le vacanze é tutto: cibo, vino, storia, caldo, mare, monumenti, braccia sicure che ti accolgono come un figliol prodigo. Per un Italiano che ci vive o un turista non esperto, é una trappola, piscologica e fisica. Crisi, fame, violenza, furti, paranoia, arroganza, superbia, incertezza e fragilità. Benzina spaventosa e autostrade carissime, ma il vino da Eataly costa 1 euro al litro, pane, pasta, frutta, verdura, formaggio, IMU, scuola, telefono, internet, affitti hanno costi decisamente più bassi rispetto al Canada.
Ogni mattina mi sveglio con il groppo in gola, poi mi calmo, provo a prendere fiato e a convincermi che se riuscissi a vivere in Canada e a passare ogni anno le vacanze in Italia, potrei considerarmi veramente fortunato. Ed é purtroppo veramente così.
Nel frattempo, in Quebec sono state lanciate le elezioni politiche anticipate a cui "gareggiano" il PLQ (partito liberale del quebec), il PQ (partito separatista del quebec), il CAQ (coalizione avvenire del quebec), il QS (quebec solidale) ecc. ecc. Chi vincerà? Mah? Il dibattito é incentrato su corruzione, sanità, spesa pubblica, scuola e tasse. Chi vincerà risolverà tutti i problemi nei primi 100 giorni. Speriamo siano tutti vincenti!
Parole Sante... L'Italia è splendida se sei un italiano che vive all'estero e rientra solo per le vacanze!
RispondiEliminaCaro Francesco, ammetto di non aver letto tutti i post del tuo blog ... ma una cosa non l'ho ancora capita, al di là della retorica dell'italiano che vive all'estero e che si gode solo il meglio dell'Italia quando rientra... in Canada, ed in particolare a Montreal, come si vive? Secondo il tuo parere e la tua esperienza, è ovvio. Io mi sono appena trasferita qui e ci rimarrò per almeno i prossimi due anni, ma non riesco proprio ancora a farmi un'idea (ovviamente!). Ho letto spesso che parlavi di corruzione e pessima organizzazione della sanità pubblica. Qui aggiungi il costo della vita ... che sto sperimentando e sono d'accordo con te tranne forse per alcune cose come le scuole e gli affitti. E allora - retorica a parte - in cosa è meglio dell'Italia?
RispondiEliminaalessandra
ps: davvero non vorrei sembrar polemica o provocatoria, non è questo il senso del mio commento e non voglio sollevare polveroni. Sto solo cercando di capire questa città, questo paese e queste persone e farmi un'idea del quadro generale, al di là delle palesi difficoltà dello stato italiano di oggi ! Sto solo ragionando "a voce alta"!
Eccola qui. Finalmente. Una voce fuori dal coro. Quella che mi ci voleva per risvegliare il popolo dal torpore.
RispondiEliminaIo qui ci sono da due anni
e non so per quanto ci rimarrò forse per sempre.
RispondiEliminaIl leitmotif di questi due anni cara Alessandra è stato esattamente la tua domanda.
In che cose il Canada è meglio dell'Italia. Ancora non sono riuscita a darmi una risposta.
In primo luogo credo dipenda dalla situazione che ognuno di noi viveva in Italia e dalle condizioni che ci si trova a vivere in Canada. Inoltre fondamentale secondo me è la risposta che ci si dà alla domanda " perchè sono venuto in Canada?" quindi le motivazioni che ti hanno portato dall'altra parte dell'oceano. In sintesi da dove parti e dove arrivi.
e perchè ci sei venuto.
RispondiEliminaPoi credo anche che la razionalità, i buoni propositi, la saggezza, ti sostengano fino ad un certo punto.
Io mi trovo, mi malgrado, ad essere divorata dalla nostalgia che cerco di combattere ogni giorno ma che a volte mi tiene sveglia di notte e mi fa svegliare alla mattina con il groppo in gola e le lacrime agli occhi.
Tutto questo pur riconoscendo intorno a me condizioni di vita e situazioni assolutamente favorevoli: una città grandissima ma facilmente fruibile, parchi e zone verdi rigogliose, natura a due passi dalla città, mille attività per, i bambini, università e attenzione allo studio di ottimo livello, biblioteche, attenzione alla cultura
facilità di rapporti umani e gentilezza non così comuni in Italia.
RispondiEliminaE tu Alessandra come e perchè ci sei capitata in Canada?
Lucia
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaLa mia, la nostra è stata un'occasione presa al volo. Una borsa di studio per mio marito per fare ricerca qui in Canada come in Italia ci scordiamo! Non è un trasferimento definitivo e tutto sommato noi in Italia ci stavamo bene. Io un lavoro part time precario, ma mio marito uno strutturato di un ente pubblico. I 3 bimbi andavano in buone scuole pubbliche (sono ancora molto piccoli in ogni caso), un buonissimo giro di amicizie ed una famiglia sempre presente e accogliente. Tutto questo per dire che non siamo scappati. Abbiamo colto un'occasione di crescita per tutti su diversi aspetti. Il trasferimento nasce come temporaneo. Poi non si sa. Trovo anch'io diversi aspetti positivi che in Italia ci scordiamo (l'accoglienza, il verde, la multiculturalità, i servizi, la fruibilità, ...). Da un lato mi domando se bastano. Dall'altro mi rendo conto che non conosco ancora il sistema Canada o quanto meno il sistema Quebec (penso alla politica e alle politiche pubbliche per esempio, ad un livello sovralocale).
RispondiEliminaalessandra
Bentornati a Montreal Francesco a Lucia :-) ogni tanto riappaio. Noi non siamo nemmeno andati in Italia quest'estate e la domanda "perche' sei venuta qui?" fatta in questo momento, mi prende male. Ora come ora mi viene in mente solo che ho avuto fino adesso (anche noi viviamo qui da due anni) una pessima esperienza con la sanita', che io non trovo i canadesi molto amichevoli e che tra un po'e'autunno e poi comincia il lunghissimo e deprimente inverno. E anche che volevo finalmente imparare il loro francese, ma avendo ancora solo il CSQ, non e'piu'valido per i corsi gratuiti di francese. Mi viene in mente anche che, forse, qui nostra figlia avra'piu'opportunita' per il suo futuro, se resteremo, naturalmente.
RispondiEliminaCiao Franciuk, bentornata!!!! Non parlare dell'inverno... Se ti sente!!!! Adesso poi ci aspetta un bellissimo autunno con i magnifici colori e le belle giornate di sole che infuocano il cielo. Non mi fare venire l'amarezza!!!!
RispondiEliminaIo invece insisto con il dire che trovo per tanti e diversi motivi, i rapporti umani molto più caldi e rassicuranti qui in Canada che in Italia. Montreal è sicuramente un universo un po' anomalo, qui conosco talmente tante nazionalità che non posso forse dire di conoscere i canadesi che sono rari ma comunque gentili e decisamente accoglienti. Per quanto riguarda la sanità senza dubbio ci sono difficoltà che per un italiano o per un francese sono difficili da comprendere e da affrontare. Noi abbiamo trovato due medici di famiglia di cui uno in particolare
Ci è sembrato scrupoloso, competente e decisamente disponibile. Per il momento non abbiamo avuto necessita particolari dal punto di vista sanitario e spero non ne avremo mai, in ogni caso tutti mi dicono che gli ospedali sono molto efficienti e affidabili, al contrario un amico italiano che lavora a stretto contatto con la sanità pubblica in Emilia e Lombardia mi ha raccontato aneddoti sconcertanti.
RispondiEliminaPer tornare alle riflessioni di Alessandra non so che cosa davvero "ti basta" , cosa ti renda totalmente appagato, sicuro di fare le scelte migliori e totalmente senza dubbi e incertezze.
RispondiEliminaSo che adesso dopo due anni se rientrassi in Italia, alcune conquiste fatte qui in Canada e tante delle persone che ho incontrato mi mancherebbero.
Lucia
Lucia è saggia ed ha perfettamente ragione, dipende tutto dal punto di partenza, dalle ragioni e dalle aspettative. Personalmente se la mia scelta fosse tra l'entroterra siciliano dal quale provengo ed il Canada non avrei alcun dubbio e sceglierei ad occhi chiusi il Canada. Anche fra l'Inghilterra, dove attualmente risiedo ed il Canada (nel quale risiederó fra 9 giorni!!) continuo ancora a scegliere il Canada perché da quello che ho potuto vedere la qualità della vita è nettamente superiore.. Ma poi sono punti di vista molto personali e a conti fatti solo tu puoi sapere il peso reale nella tua vita delle cose che lasci dietro e quello delle cose che hai trovato
RispondiEliminaCiao a tutti, sono particolarmente nostalgica, e sono pure metereopatica (non ditemi che l'estate e'finita!), ma, nonostante alcune esperienze estremamente negative avute qui, devo dire che amo il Canada, la sua natura e i suoi spazi, e confermo, Brunella, che la qualita' della vita e'ben superiore a quella che c'e' in Inghilterra, e qui ci si integra e non ti senti sempre un "alieno" come in UK. Come ho scritto altrove, ho vissuto in UK per quasi 5 anni (Weybridge, Surrey) e non tornerei mai indietro (nonostante mi manchino i tanti amici che avevo la'). Tu dove vivi?
RispondiEliminaCara Francy mi rassicuri e per questo ti sono devota! In 10 anni qui in Inghilterra e nonostante il mio ex fosse inglese di amici inglesi ne ho pochissimi, giusto uno o due invece di amici Quebecois (perché sono diversi dagli altri canadesi) ne ho già qualcuno e per esperienza posso dire che in generale i Quebecois sono più calorosi ed "europei" degli inglesi. Hanno un elevato senso della famiglia, simile a quello italiano e se hai bisogno ti aiutano.
RispondiEliminaLa realtà è che siamo tutti emigranti e per questo destinati a sentirci disadattati sia al paesello d'origine che in quello d'adozione. È normale. E questo ci porta a ricercare compaesani e fare comunità. Anche questo normalissimo. Gli amici prendono il posto della famiglia lontana ed i nostri figli crescono con una cultura ed un sostrato differenti dai nostri e per quanto questo faccia male, se siamo ancora emigranti vuol dire che il gioco vale ancora la candela... O sbaglio?
Io sono a Londra da 10 anni (Francy, a Carshalton :-) ) e prima ne ho fatti 3 in Lussemburgo e non è mai passato giorno negli ultimi 13 anni che non mi sia chiesta se valeva sempre la pena
Ecco, forse la differenza e'che io, non parlando francese (ma vorrei seguire dei corsi!), frequento piu'che altro canadesi anglofoni, che sono freddini. Abbiamo giusto una coppia di amici locali, lei di origine inglese, e lui montrealer bilingue, che vivono qui in West Island. Una cosa che mi ha colpita, da subitissimo, e'che tutti coloro che hanno origini italiane ne vanno cosi'fieri, che appena ti incontrano iniziano a parlare italiano..anche se magari sono nati qui e parlano un pessimo italiano. In UK completamente diverso: ad esempio, quando lavoravo in farmacia, tutti quelli che avevano chiare radici italiane, facevano finta di niente. Ma non solo in farmacia. Insomma, qui, ti puoi integrare anche se mantieni fieramente le tue origini, c'e'liberta'. In UK avevo la sensazione di dovermi adeguare in tutto e per tutto al loro stile di vita per FORSE venire accettata (e comunque mai del tutto..). A parte questo, dove andrete a vivere, Brunella? parli bene francese? avete la PR o work permit? uff, sono stata fuori dal mondo per troppo tempo (causa esame da farmacista) e sono rimasta troppo indietro su tutto!
RispondiEliminaFrancy, anzitutto convengo con te su tutto e per tutto per quanto riguarda l'integrazione in UK e gli italiani troppo posh. Si, io parlo bene francese, mio marito è francofono e a casa parliamo francese da sempre. Ammetto che questo mi ha aiutato moltissimo ad integrarmi con la sua famiglia e a farmi degli amici miei. Abbiamo affittato un appartamento a Longueuil per il momento perché sulla strada verso la famiglia di mio marito ed io al momento arrivo con uno spostamento interno alla mia compagnia e dunque con un work permit. Prenderò la residenza permanente una volta arrivata perché è più facile e con marito e figlio canadesi non dovrebbero negarmela!
RispondiEliminacon marito e figlio canadesi sara' pure molto veloce!!so di un'americana nelle stesse tue condizioni ha avuto la PR in 4 mesi|! :) a Longueuil non sono mai stata, ma vedo dalla mappa che e'vicinissimo!dai che mancano pochissimi giorni, ricordo che due anni fa ci stavamo trasferendo in questi giorni, ed ero in fermento!che belle sensazioni!
RispondiEliminaLucia, Fransua', Agata ed Emma, bentornati in Paradiso! Durante la vostra assenza non e' cambiato molto. Noi siamo venuti un weekend in Quebec, abbiamo ampliato le nostre conoscenze del territorio Onatriota, abbiamo avuto il piacere di conoscere Davide e la sua splendida famiglia che fa passare in secondo piano la sua fede juventina.
RispondiEliminaIl sindaco di Toronto forse si convince ad affidarsi ad un autista. Fino ad ora guida lui la sua auto e lo hanno beccato una volta a superare un tram (e si e`preso la cazziata dellàutista, ben lungi dal mostrare timore reverenziale) e un`altra a leggere fogli mentre guidava (fotografato e postato su twitter). Questo sindaco fa parlare di se solo in negativo.
Lorenzo vuole gareggiare alle olimpiadi. Bellissimo. Per l`Italia. Cazzo.
Ovviamente mando un saluto ossequioso a tutti voi, venuti e venuturi
RispondiEliminaGrazie Alessandro e en passant grazie anche per le dritte sul trasloco, davvero utili
RispondiEliminaHo aggiunto il vostro blog che ho appena scoperto alla lista dei blog italiani all'estero nel mio!
RispondiEliminahttp://robaacaso.blogspot.com/
@from uk
RispondiEliminabella idea quella di redigere una lista di blog italiani , li leggerò volentieri.
Ciao!
@Francesco e Lucia
RispondiEliminaben tornati a casa . Concordo con Alessandro nel dire che durante la vostra assenza non sono successe grandi cose ma soprattutto ha fatto notizia il silenzio degli studenti...anche loro avevano bisogno di vacanze dopo aver rotto le palle tutta la primavera!!!
Evidentemente quest'anno , in virtu dei giochi olimpici , ci sentivamo tutti più uniti e quindi come Ale é venuto a visitare la stupenda Quebec ( mannaggia la prossima volta fammelo sapere )anche noi abbiamo deciso di rendere omaggio a 2 delle più imortanti città dell'Ontario , Ottawa e Toronto...tralasciando momentaneamente le polemiche legate all'utilizzo del francese in queste due città .
Con tutta onestà devi dire che preferisco Montreal ad Ottawa , non tanto per il francese quanto per l'insieme , ma sulle differenze evidenziate ci ritornerò in seguito .
Ho invece avuto il piacere e l'onore di fare la conoscenza di Alesssandro e Claudia , nonche dei loro bambini e...della loro simpaticissima cugina !!!
Mi auguro di avere altre occasioni per passare un poco di tempo con loro , magari proprio a Wasaga Beach , chissà .
Nel mentre buona domenica a tutti !!!
Ciao Davide .
Cari Francesco e Lucia, noi stiamo per tornare in Italia dopo ben 2 anni e mezzo di assenza. Ci staremo un mese. Sono felice di rivedere amici e parenti ma ho gia' l'ansia al pensiero delle rotture di scatole burocratiche che immancabilmente salteranno fuori (tipo rifare la carta di identita' che e' scaduta). Cercheremo anche noi di non vedere tv e non leggere giornali, vivendo in una sorta di autismo. Ovviamente, non vediamo l'ora di ingozzarci di buon cibo (e si che siamo di quegli italiani che, culinariamente parlando, si adattano a tutto - anche al Sugo Alfredo)... baci, fatevi sentire! Lucilla
RispondiEliminaciao a tutti, mi fa piacere leggere tanti aggiornamenti e notizie, amici nuovi e amici fedeli. Auguro al mondo gioia e biglietti gratis del pullman per vedere la Reggina, prima o poi ritornerò. Volete capire che elettori sareste in Quebec? Andate sul sito di Radio Canada e cercate la bussole electorale. Io sono una figura mezzo CAQ/mezzo QS. Un pessimo elettore, anche questo... Buon divertimento.
RispondiEliminaCiao A tutti, bel post, sono un Genovese residente a montreal da oramai 7 anni, non sento la nostalgia dell'italia perche' rientro di tanto in tanto. Come si sta a Montreal? hmmm..., come tutte le grandi citta' e le grandi nazioni ci sono vantaggi e svantaggi. in generale non malaccio, difficile pero' fare un paragone con l'italia, in quanto realta' troppo diverse. Non me ne voglia nessuno ma se proprio devo, Montreal mi ricorda l'italia degli anni 70, con la corruzione visibile,le lotte proletarie, gli studenti che si divertono a spaccare e a bloccare tutto e il governo che non fa nulla e rincara le tasse. Inoltre, la questione del francese e della sovranita' e' un cancro che sta distruggendo la citta' e l'economia del quebec. Ciao Ciao,.
RispondiEliminaEnrico, ma sei tu?..
RispondiEliminaAd ogni modo sono d'accordo con te che, nel bene e nel male, pare proprio l'Italia anni 70 per certi versi ma con delle basi migliori e meno arroganza
Ciao anonimo presunto Enrico,
RispondiEliminaCosa vuole dire che montreal ricorda l'Italia degli anni 70? Per il clima sociale, per la politica, per il decoro urbano, per l'ingenuità della gente? In cosa e per cosa ricorda gli anni 70?
Chiedo l'intervento del nostro esperto socioculturopolitacleconomico analista alessandro per svelare il mistero.
Lucia
Ai miei tempi in Italia c'era un grande capo indiano, di nome Estiqaatsi, il quale, alla radio, dispensa pillole di saggezza. Lucia mi fa sentire molto Estiqaatsi, quindi dispensero'. Conosco poco Montreal. Ci sono stato due volte, per un totale di una ventina d'ore. La prima ero molto occupato a proteggermi dalla pioggia e spingere il passeggino con Lorenzo sui sanpietrini. Tra una goccia e l'altra potevo intuire la bellezza quasi europea della citta', cercando di limitare la mia giustificabilissima intolleranza nei confronti di tutto cio che e' francofono. I motivi di questo preconcetto penso siano da ricercarsi nella mia avversione nei confronti di Napoleone (traditore di ideali e di speranza rivoluzionarie, razziatore dei tesori artistici del mediterraneo) e nell`antipatia verso Trezeguet (ci ha rubato un campionato di europa con la complicita` di DelPiero: due juventini, non me ne voglia Davide). Come mostrato, il mio sentimento e` ammissibile e condivisibile. La seconda volta ho potuto mangiare la poutine originale, passeggiare sotto il sole, ammirare bellezze locali e non. E cosi ho fatto un poco pace; non abbastanza, in quanto sadicamente abbandonato dai curatori di questo blog, che, snobbando la mia presenza, hanno preferito scappare in Italia piuttosto che invitarmi a pranzo
RispondiEliminaCon queste premesse, eè intuibile come una mia eventual analisi non possa entrare nel emrito delle dichiarazioni storico\revisioniste di Presunto Enrico. Io vivo a Woodbridge; basta questo nome a fare storcere il naso agli italiani che vivono a Toronto, e piu' sono cretini/e piu' il naso e' storto/a. Woodbridge, e in questo i cretini/e hanno ragione, e' una citta' ad alta densita' di italiani. Non ho scelto di vivere qui, ma, da neoimmigrato, ho avuto difficolta' a trovare chi mi affittasse una casa senza referenze; ai tempi l'ho trovata solo qui e, quando ho deciso di comprarne una, abbiamo preferito mantenere la scuola dei bambini, gia' soggetti a precedenti numerosi e potenzialmente traumatizzanti cambiamenti. (Questa mia apparente logorrea è dovuta alla mia momentanea afonia: ieri sono stato al concerto di Springsteen e non ho piu voce; il silenzio forzato mi provoca la logorrea digitale). Woodbridge in effetti, pare l'Italia degli anni 70. Nel senso che è alto il numero di Fiat 124 Spider, Alfa romeo Duetto, 500, 126 e perino Alfasud, che escono i fine settimana estivi, come le lumache dopo la pioggia
RispondiEliminaAnche il look di molti dei suoi abitanti, ricorda quello glorioso degli anni di piombo (borsello a parte, che viene considerato troppo gay). In molti fanno la salsa di pomodoro nei garage, in estate, come facevamo noi al villino 35 anni fa. NOn ci sono manifestazioni qui, e nemmeno bombe nei treni o nelle banche. Ma le fabbriche chiudono, soprattutto se americane e di macchine. In realta in Italia questo e successo non NEGLI anni 70, ma DAGLI anni 70. Ironia della sorte, un canadese (MArchionne) e' quello che ne sta chiudendo di piu' (in Italia). Mi piacciono gli anni 70 in Italia; almeno, mi piace cio' che ho letto di quegli anni, essendo nato nel 1970. Mi piacciono le macchine di queglii anni, i eans a zampa, gli Squallor, i borselli.
RispondiEliminaMi e' tornata la voce e, quindi, passata la logorrea digitale. Me ne vado cosi', sul piu' bello.
Cosa posso dire? Io negli anni 70 avevo dai 5 ai 10 anni e non mi ricordo granché. Mi ricordo la sigla di 90 minuto, la corrida di corrado, alcuni flash della prima elementare, mio padre che mi portava in ospedale a vedere mio fratello appena nato... In realtà non sarei in grado di fare riferimenti a quell'epoca. La P38 e le zampe di elefante, Piazza Loggia e l'Italcus, Raffaella Carrà e Giovanni Leone sono immagini che non ricordo di avere vissuto direttamente. Per la descrizione di Anonimo Genovese, mi trovo leggermente in difficoltà. Io vivo a Montreal e lavoro in un paese della provincia in una fabbrica di 124 operai. Forse non sono la persona più adatta, ma corruzione visibile, lotte proletarie, studenti spakka tutto e società lacerata dalla questione indipendentista non mi sembrano così concreti. La corruzione é uno sciroppo di fragola rispetto all'Italia (anche nordica), le lotte proletarie ?, gli studenti sono dei boyscout e la storia della sovranità é un tema di discussione appassionata (ce ne sono così pochi qui...). Se anche il PQ vincesse le elezioni con il 35% (cosa poco probabile) il 65% dei restanti quebecchesi sarebbe federalista...o quasi. Boh, forse non ci capisco nulla.
RispondiEliminaciao che piacere legger questo blog,ecco avrei bisogno di opinioni di italiani come te o francesi che si sono trasferiti in Québec, perché con mio marito che é francese vogliamo venire in Québec, cosa ne pensi, anche se la nosrte decisione é presa, e che inizieremmo a fare le pratiche che sappiamo lunghe....abbiamo bisogno anche di sentire l'opinione di persone che hanno lasciato l'europa e sapere se ci siete felici....ecco la mia mail se puoi rispondermi kettycd7@gmail.com....e grazie
RispondiEliminaGrazie Ale per le tue sempre suggestive e colorate riflessioni, un pittore della parola.
RispondiEliminaMa Enrico dove sei finito? Mi hai lasciato con il fiato sospeso.
Baci a tout le monde
Lucia
Io, invece, sono appena rientrato in Italia da una vacanza nel Québec con una amara considerazione: a che titolo l'Italia è nel G8? Ho visitato molti luoghi (spesso turistici) ma ho anche approfondito molto parlando con residenti, immigrati italiani e comuni lavoratori. Aldilà delle differenze (sempre opinabili) sul costo della vita, ho assistito a tribune politiche sulle elezioni dove i politici, anche i più agguerriti tipo la signora leader dei separatisti, parlavano con educazione e senza saccenza, dove i giornalisti facevano domande vere e non addomesticate. Ho parlato con i lavoratori del Fairmont Queen Elizabeth di Montreal in sciopero, singolare, perché prestavano la loro opera in abiti borghesi, e mi sono ricordato quando, in Italia, qualcuno propose ai ferrovieri di scioperare lavorando ma esimendosi dai controlli dei biglietti (tutti risero). Ho parlato con gente che mi ha dipinto gli italiani come la più qualificata comunità del Québec, capace nel lavoro, impareggiabile nella società e mi sono chiesto: perché da noi ci massacriamo di critiche violente l'un contro l'altro? Perché, probabilmente, mentre in Québec separatismo, autonomia, federalismo sono opzioni collettive, qui da noi rappresentano solo opportunità di campanile.
RispondiEliminaUn caro saluto a tutti
Enzo Di Brango
Ha vinto Pauline Marois, il primo ministro sarà lei, una politica di professione, benestante e già pluriministra. A lei si deve la magnifica organizzazione sanitaria del Quebec e in particolare di Montreal. Un governo minoritario che imposterà una politica di centro destra (il PQ non ha una chiara identificazione politica destra/sinistra e unisce le due anime classiche in un agglomerato sovranista), per gli accordi che dovranno essere sempre cercati con l'opposizione liberale (centro destra) e la terza forza caquista (centro destra). Gli studenti ritorneranno in sciopero e si rifaranno le elezioni fra 6 mesi. L'attentato di ieri é stato un gesto di un povero demente e purtroppo le miserabili azioni dei folli hanno conseguenze drammatiche.
RispondiEliminaAmici emigrati in Quebec, vi siamo vicini in questi giorni, che immagino stiate vivendo con un misto di preoccupazione/stupore/angoscia/sbandamento.
RispondiEliminaCaro Alessandro, ti baciamo come sempre e ti ringraziamo del pensiero, ma non ti preoccupare, io sto benissimo e non abbiamo nessun pensiero o ansia particolare, al di là della carenza di buoni salumi e di un idraulico come si deve. Le elezioni sono state un bell'esempio di democrazia. Il povero pirla purtroppo capita dappertutto, tra l'altro compiere un attentato in mefisto e vestaglia da casa in seta ti da l'idea del senso estetico del fuciliere. Poveretti i due tecnici che lo hanno incrociato, ma la vita é misteriosa. Piuttosto la legionella à Quebec! Davide ma cosa succede en ville?
RispondiEliminaMi piacerebbe saperlo anche a me...un giorno dicono che é tutto risolto ( mi ricordano certi prolami del nostro caro paese ) un altro giorno ti fanno capire che siamo nella merda . Da luglio 175 casi di legionella ed 11 morti . Onestamente non c'é un quadro ben preciso e non é stato identificato se é partito da un impianto di climatizzazione in basse ville o da dove...speriamo bene , sembra comunque che la situazioni si stia stabilizzando . Intanto cerchiamo di stare in salute salvo la bronchite della signora . Sono 2 settimane che se la tira , prima le hanno dato uno sciroppo per calcamare la tosse che non é servito , poi la dottoressa le ha dato della codaina per alleviare la tosse e se non passava in 5 giorni di rivolgersi all'ospedale . Quando é tornata dalla dottoressa le ha finalmente oscultato i polmoni e finalmente ha detto ok le do un antibiotico !!! Oh scusate ho usato un termine anglofono e se la ministra mi sta intercettando sono tutti ca**i miei ! Comunque qui sono tutti neri ed inneggiano alla rivolta , ma sono abbastanza concordi nel dire che al massimo tra 12 mesi si tornerà alle elezioni . Intanto ho letto oggi che leverà immediatamente l'aumento dei costi per gli studenti .
RispondiElimina