Cari Amici,
una delle prove tangibili dell'esaudimento dei sogni di ogni emigrante che parte poveraccio e diventa benestante nella terra d'oltreoceano, é la possibilità di trascorrere con leggerezza un fine settimana da Signori a New York.
Questo é il racconto breve del nostro fine settimana alla faccia di tutti gli uccellacci del malaugurio che non credevano nel mio progetto di emigrazione e conseguente successo di vita.
Partiti da Montreal alle 08.00 della mattina, abbiamo raggiunto in piena riserva, grazie a una velocità ottimale per mantenere la media del consumo, il primo distributore di benzina (senza tasse e a ridotto numero di ottani per l'ambiente) in territorio statunitese per riempire fino all'orlo il serbatoio della nostra limousine.
Dopo un viaggio tranquillo, allietato da due ciambelle acquistate alla stazione di rifornimento e alcune tartine preparate dalla mia signora, abbiamo raggiunto un ottimo motel a soli 75 minuti dal centro di NY e a pochi passi da un SuperWalmart e un outlet di primissimo livello.
L'hotel, dotato di un gigantesco parcheggio gratuito e di ogni ben di dio a colazione, tanto da costrigerci a prendere qualche frutto e altre vivande per il resto della giornata, ci ha accolto con la notoria discrezione americana tanto che nessun elemento dello staff parlava una parola di inglese.
A NY tutto é andato bene, sole, caldo, camminato tantissimo e mangiato un'ottima pizza in un posto noto per l'autenticità della pizza e del locale. La vera pizza portata a New York dai primi emigranti italiani a inizio secolo. Tutto é originale e come allora, la ricetta della pizza (buonissima), lo stato del locale, i piatti e le tovaglie mai lavati da allora e gli stessi camerieri che, con grande passione e abnegazione, nonostante l'età si danno da fare che é una meraviglia. Le guide decantano Salvuzzo, questo é il nome del ristorante, per la qualità della pizza e il degrado del locale. Tutto confermato.
In 4 abbiamo speso 25$ seduti, mangiati e bevuti in centro a NY.
La giornata é stata piena di cose nuove e abbiamo approfittato di tutte le meraviglie della Grande Mela senza badare a spese: visita alla stazione ferroviaria, tutta la 5th Av. a piedi in andata e ritorno, visita libera in tutti i negozi, assaggi gratuiti in ogni dove e visione senza limiti delle vetrine dei giocattoli. I bambini sono stati bravissimi e con un ghiacciolo messicano, tre fette di pizza e una sprite, integrati dalle leccornie rimaste con noi dalla prima colazione, si sono ben nutriti e rinfrancati per le 11 ore di camminata quotidiana. Nonostante le mie insistenze per prendere un taxi o la metropolitana, hanno addirittura preferito camminare tranquillamente, piuttosto che correre a perdifiato, rincorsi dal controllore o dall'autista del taxi che fanno di tutto per poter strigere forte la mano del papà che li aveva ringraziati per il passaggio gratuito offerto abitualmente alla nostra famiglia.
Al rientro in albergo una tisana, offerta dai dispenser già preparati per la prima colazione, senza disturbare il portiere che si riposava all'ingresso, hanno donato il tocco finale per una giornata piena di "gourmandises".
Il giorno dopo abbiamo assaltato l'outlet e con tre sacchettoni a 0,50$ al pezzo abbiamo completato il guardaroba estivo con pezzi pregevoli delle collezioni degli ultimi 10 anni. Una vera cuccagna e i bambini increduli chiedevano: "...ma papà ci compri davvero tutto???".
Quando mia moglie mi ha fatto notare che nel grande magazzino dove stavo acquistando uno stock di mutande e calze per i prossimi 5 anni, c'erano solo clienti hassidik, conoscendo la loro passione per la biancheria intima di alto livello, ho capito che eravamo nel posto giusto.
E alla fine del viaggio, crepi l'avarizia, ho preso da Walmart anche due reggiseni per la mia signora e, per il primogenito, due scarpini di calcio assortiti con il dispositivo antitaccheggio integrato. Pensate che li ha messi nel negozio ed é corso fuori senza più fermarsi fino all'auto che era già in accelerazione per la gioia.
Sono felice, qui in America siamo ricchi !!!